Cesti di Natale, dove cominciano le Buone Feste!

Ci siamo, dicembre è iniziato e nonostante nell'orto le grandi raccolte estive siano ormai un lontano ricordo ci si mantiene attivi riordinando, lavorando e trasformando frutta e verdura.
Le nostre conserve saranno le protagoniste dei nostri magnifici cesti natalizi che da settimana prossima saranno disponibili presso il nostro negozietto e, al martedì, al mercato aronese.

Non sapete che regalo fare ai vostri amici e parenti?
Perché non donare qualcosa che sarà sempre gradito come ottimi prodotti totalmente bio.

Piccoli colorati vasetti che danno il buon umore assortiti nei nostri cesti con i quali si è subito in clima natalizio.

Tre le dimensioni ipotizzate: 10, 15 e 20 euro ma come sempre siamo elastici e adattabili alle vostre richieste.

Ottime conserve che fanno bene a corpo e mente e buoni da ogni punto di vista perché c'è una bella differenza tra un Buon Natale e un Buonissimo Natale.


La Castagnata

Come ormai saprete tutti, coltiviamo ortaggi biologici non solo per darvi buoni e sani prodotti.
Il nostro scopo ultimo è dare una concreta seconda occasione per tante persone in difficoltà e finiti ai margini della società.
Lavoriamo per loro e con loro.

Siamo in una zona molto vocata per un'agricoltura di un certo tipo, spinta verso un'ottica sostenibile ma al contempo abbiamo bisogno di farci conoscere dalla società civile e del territorio.

Per tale ragione abbiamo deciso di organizzare proprio nella nostra sede una castagnata.
Primo obiettivo di questo evento è proprio quello di portarvi a conoscere il luogo dove operiamo e perché molti conoscono già i nostri buoni prodotti ma alcuni non conoscono quanto siano importanti per noi questi ortaggi.
Al di là del reddito economico, le nostre verdure biologiche ci aiutano a dare uno scopo al lavoro terapeutico e alla riqualificazione umana.

Ecco che la castagnata ha come obiettivo far conoscere ai nostri vecchi, nuovi e futuri amici e clienti la realtà del luogo.

Vi aspettiamo!

Castagnata del Gruppo Abele di Verbania onlus
- via Conciliazione 2, fraz. Montrigiasco, Arona (NO) -

Domenica 27 Novembre 2016
dalle 9:30 a sera



L'aiuto del fungo

L'agricoltura intensiva sviluppata e spinta a partire dalla seconda metà del '900 ha inculcato nell'agricoltore "moderno" l'idea che per coltivare correttamente, il terreno debba essere vuoto e sterile. Esattamente come una tela bianca su cui dipingere.
Questa è il più grande inganno mai messo in atto.
Il terreno fertile non può e non deve essere una tela bianca. La ricchezza di un suolo è determinata dalla quantità di microrganismi che svolgono un'infinita quantità di processi vitali complessi di cui (almeno in gran parte) non conosciamo ancora le funzionalità e le sinergie.
Rispettare il terreno vuol dire incentivare questi scambi tra differenti esseri viventi e tra esseri viventi e ambiente non vivente. Tra "biotico" e "abiotico".

Oggi vi parliamo di un processo molto particolare e importantissimo per la vita delle piante, comprese quelle coltivate in orto: la micorizzazione.
"Micos", dal greco "fungo", indica l'attore fondamentale di questo processo. "Rhiza", dal greco "radice", indica il luogo d'azione.
I funghi sono tra gli antagonisti più pericolosi per le nostre coltivazioni ma possono essere anche dei valorosi alleati. Il regno dei funghi comprende milioni di specie estremamente differenti tra loro.

Alcuni di essi sono capaci di stringere una relazione di stretta simbiosi con le radici delle piante. E' un processo che ha quasi del miracoloso e che è dovuto a milioni di anni di evoluzione.

Lo strato biancastro esterno è composto da micorizze

La simbiosi che si innesca tra pianta e fungo è uno di quei processi fondamentali e importanti che permettono alle piante di essere così rigogliose come le vediamo.

Il corpo del fungo (micelio) è ramificato in ife (filamenti simili a radici) molto fini e sottili poiché composte da una singola fila di cellule che possono anche aggregarsi in "corde" di più ife che assomigliano a finissime radici tipicamente bianche o color crema.

Queste ife riescono ad esplorare molta più superficie terricola rispetto ad una radice vegetale, si sviluppano più velocemente e, cosa estremamente importante, sono capaci di elaborare le sostanze assorbite e trasformarle in altri prodotti più ricchi.

Le micorizze esplorano più terreno e mettono i rete piante differenti

Quando uno di questi particolari funghi incontra una radice specifica di una pianta si lega stabilmente con essa. Alcune micorizze più strette sono in grado di penetrare nella radice della pianta altre invece, pur restando esternamente, restano a contatto di essa. 

Il fungo crea una sorta di filtro attivo tra il suolo e la pianta. E' capace di esplorare, intercettare, assorbire ed elaborare una gran quantità di sostanze e donarle alla pianta.
La pianta, tramite fotosintesi, crea zuccheri e proteine e ne dona parte al fungo che può quindi crescere più velocemente e continuare ad esplorare sempre più terreno.

E' un circolo virtuoso nel quale entrambi gli organismi traggono così tanto giovamento che i risultati possono esser visti ad occhio nudo anche da noi. Vi sono numerose foto comparative che dimostrano lo sviluppo di una pianta su terreno sterile e terreno ricco di micorizze e il risultato è eclatante.

Una agricoltura che sia il più naturale possibile come stiamo cercando di fare noi deve conoscere e incentivare questi processi.
Per far ciò noi cerchiamo di lavorare poco il terreno ma al tempo stesso renderlo più soffice poiché questi funghi hanno bisogno di aria e di umidità per svilupparsi. Terreni asfittici, compatti o saturi d'acqua non garantirebbero la vita delle micorizze.
Cerchiamo di lasciar in campo una buona scorta di residui di coltivazione perché essi si nutrono di sostanza organica in degradazione e humus.
Non di meno importanza è la tecnica di inerbire i punti non utilizzati per la coltivazione e permettere all'erba spontanea di diffondersi anche in orto (naturalmente sino a quando non diviene un problema) perché questi funghi possono legarsi a molte specie vegetali (coltivate e spontanee) creando una fittissima rete sotto la superficie. Più la rete risulta essere estesa e complessa, più scambi avvengono, più le piante (anche quelle che abbiamo piantato!) risulteranno sane, forti, resistenti a stress e capaci di produrre ottimi frutti.

Il ceppo di una nostra verza. Quella "muffa" bianca sono micorizze selvatiche e spontanee

Ortaggi dimenticati o mai coltivati

Lo scopo dei nostri orti non è solo produrre ottimi ortaggi biologici ma "riqualificare" la produzione in ogni senso. Portiamo avanti questo obiettivo sia rispettando l'ambiente (come già più volte detto) ma anche riportando in tavola ortaggi dimenticati o mai coltivati prima nelle nostre zone.
L'educazione e la cultura alimentare nasce anche da questo.
Pomodori, zucchine, insalate, patate... Tutti grandi ortaggi ma divenuti troppo comuni e troppo standardizzati. In natura nulla è "standard" tutto è biodiverso.
Ecco che nei nostri orti devono trovare spazio più varietà possibili per garantire una proficua diversità di coltivazione.

In questo contesto nasce la cooperazione di BioMatto, una piccola realtà anch'essa di Montrigiasco, che tra le svariate attività svolte fa del piccolo vivaismo orticolo biologico un punto importante.
Insieme abbiamo scelto della semente biologica da testare e ciò che sta uscendo ci piace molto.

Ecco le specie orticole che stiamo coltivando e che arriveranno fra qualche mese:

- Pastinaca: una radice biancastra che veniva abbondantemente coltivata in Italia quando in Europa la patata non era ancora giunta dall'America. Gusto dolce con una punta acidula era la fonte di amido principale della dieta precolombiana.


- Daikon: una radice bianca allungata piuttosto grossa dal gusto tipico e pungente. Parente strettissimo del rapanello da cui prende il sapore e lo concentra ancor di più.


- Ramolaccio: altra radice tondeggiante dalla scorza bruna/nera e pasta bianca. Altro ortaggio tipico delle nostre zone tanto da finire nella famosa canzone popolare "Ravanej, Ramolazz, Barbabietul e Spinazz...."
Oggi dimenticato lo stiamo riportando in campo noi.


- Green in snow: letteralmente "verde nella neve", è un'insalata di origine asiatica autunnale resistente al freddo (da qui il nome) a crescita lenta e a forte rusticità. Una novità nella nostra zona e non solo. E' la prima volta che viene coltivata per la vendita almeno... Crediamo.


- Blu d'autunno: una rapa dal tipico colore blu/viola che fa parte della famiglia del rafano. Una coltivazione anch'essa sperimentale di cui siamo fieri. Siamo curiosi di vedere come si sviluppa .


- Erba saetta: una vera e propria "erba" che si sviluppa a ciuffi composti da foglie allungate e dalla forma molto particolare ad arpione a più punte laterali. Molto bella e decorativa si mangia sia cruda in insalata che cotta.


- Cardo 100 foglie: una varietà di cardo dalle foglie ovali, spinose e abbondanti (da qui il nome) dallo sviluppo lento e dalla forte rusticità.


- Pak choi: verdura asiatica simile alla bietola da costa produce foglie a cespo piuttosto importanti con costa centrale bianca. Differisce dalla classica costa dalla forma di foglia e della nervatura. Risulta dal gusto più delicato.


Un nuovo negozio

Con la crescente produzione, l'aumento di persone che apprezzano cibo sano e biologico e con l'aiuto crescente di tante persone abbiamo la grande possibilità di avere un punto vendita ufficiale in sede dove poter acquistare i nostri ortaggi freschi appena raccolti.
Da sempre abbiamo venduto direttamente a chi volesse i nostri prodotti ma non vi era un vero è proprio punto di vendita ma piuttosto c'era la possibilità di venirci a cercare per i campi e raccogliere le verdure direttamente.
Ciò comportava un gran dispendio di tempo sia a chi coltivava ma soprattutto ai clienti che dovevano attendere la raccolta e la pulizia degli ortaggi richiesti.
I terreno coltivati sono sempre di più e distribuiti su più ampia superficie. Ciò ha reso impossibile la gestione della vendita in campo.


Ecco perché nasce la prima bozza di punto vendita ufficiale nel cortile della sede di Montrigiasco.
La raccolta delle verdure verrà fatta al mattino e poi in trace successive per poter garantire comunque la freschezza del prodotto come se venisse raccolto al momento ma, al tempo stesso, velocizzare l'acquisto e dunque far perdere meno tempo alle persone.

Gli orari di apertura di questo punto vendita sono:

- Lunedì: 9:00-12:00 / 14:00-17:00

- Mercoledì: 9:00-12:00 / 14:00-17:00

- Venerdì: 9:00-12:00 / 14-17:00

- Sabato: 9:00-12:00  

Chiediamo di rispettare gli orari e i giorni per poter permettere di non intralciare le attività della comunità che è (e deve rimanere) comunità terapeutica di recupero e dunque luogo da rispettare.

Per raggiungerci non dovrete far altro che cliccare qui

Mirtilli!

Dopo un'attesa lunga un anno eccoli di nuovo... Mirtilli!
Blu, grandi e dolci. Inconfondibili.

Queste piccole e tondeggianti bacche sono molto preziose per la salute.
Il colore tipico dei mirtilli è indicatore dell'importante contenuto di sostanze racchiuso in questi piccoli frutti.


Oltre ad acqua e zuccheri, il mirtillo contiene numerosi acidi organici (ac. malico e ac. citrico in primis), vitamine del gruppo A, C e, in misura minore, B (principalmente B1 e B2).
Apportano un importante glucoside antocianico che prende nome proprio da questa pianta, la mirtillina. Questa molecola induce una maggiore elasticità dei vasi sanguigni permettendo una più libera circolazione e stimola la produzione della porpora retinica, quel pigmento della retina essenziale per migliorare la visione in condizioni di scarsa luce.
I mirtilli, oltre ad essere utili per garantire la nostra salute sono anche buonissimi ed è soprattutto per questo che è il prodotto maggiormente richiesto.

Buoni e belli... Cosa volete di più?!

Da qualche giorno li trovate da noi in confezioni da 250g o 1kg pronti per esser portati via.


Gli amici dell'orto

Un orto biologico è molto più che un terreno su cui piantare ortaggi da vendere. E' un ecosistema complesso, variopinto, eterogeneo. Un grande e unico organismo vivente multifunzionale in cui bisogna sempre operare con la consapevolezza di non essere soli.
Di fatto gli ortaggi che noi piantumiamo sono semplicemente organismi prodotti e trapiantati in un luogo dove già esiste natura.
Andiamo ad arricchire un territorio già colonizzato da altri esseri viventi e non con piantine nuove.
Consapevoli di ciò bisogna sempre lavorare nel massimo rispetto di chi è lì da più tempo di noi. Piante spontanee e animali selvatici con cui dobbiamo convivere.

Ieri mattina l'ultimo incontro nel campo delle cipolle: un piccolo topolino di campagna stava prendendo il primo tiepido sole mattutino.

E' bello vedere aironi che s'involano dal nostro laghetto dopo una battuta di pesca alla carpa, raganelle e rospi gracidare tutto il giorno, imbattersi in fresche traccie di caprioli e cinghiali.

Il luogo è vivo e vitale.
Quello che vorremmo far passare è l'idea di portare a casa non solo la verdura ma anche un pezzo di ambiente.






Riciclo e riuso

Per produrre in modo biologico bisogna seguire una serie di norme precise che garantiscono una certa modalità di produzione.
Nonostante ciò, le regole scritte sul disciplinare non sono sufficienti, a nostro giudizio, a garantire una reale produzione "bio".
Biologico significa rispettoso dell'ambiente e non esiste rispetto quando si è consapevoli di avere sprechi e rifiuti lungo tutto il ciclo produttivo.

Nella produzione realmente bio va perseguito il fine ultimo di produrre senza sprechi.

Ecco perché ci stiamo concentrando sul riuso di ciò che sino a poco fa consideravamo rifiuto.
I contenitori, per esempio, sono il primo grande gruppo di oggetti predisposti a divenire rifiuto. Il famoso "packaging" è la croce e delizia di ogni produzione. Le confezioni sono comode ma possono divenire un ingombro non indifferente e finire in ambiente molto facilmente creando inquinamento.

Noi abbiamo due tipi principali di confezioni a rischio:
- le piantine da trapianto arrivano infatti in vasche traforate (plateau) molto comode e pratiche ma di pericoloso polistirolo che se disperso o gettato in pattumiera indifferenziata può divenire un reale problema.
- gli ortaggi prodotti noi li vendiamo molto spesso in cassetta (principalmente di plastica) e questi contenitori vengono distribuiti a clienti vari e noi non sappiamo dove finiscano realmente.

cassetta di plastica in uscita

plateau di polistirolo con piantine in ingresso

Sia in ingresso che in uscita abbiamo dunque scarti non biodegradabili potenzialmente pericolosi per l'ambiente.

Fortunatamente abbiamo ideato una filiera di recupero ad hoc.
La nostra amica Francesca (www.layurtanelbosco.it), che ha da poco avviato una nuova attività di produzione di piantine orticole bio, ci ritira i plateau vuoti e li riutilizza per le sue produzioni. Nuove coltivazioni, vecchi plateau.
Dopo qualche ciclo il polistirolo cede e si spacca ed, in quel caso, raccogliamo in modo differenziato questo materiale per evitare di farlo finire nel rifiuto indistinto.

nuove piantine in vecchi plateau

Per quanto riguarda le cassette della frutta in plastica (o legno) invitiamo tutti i nostri clienti a rendercele per evitare sprechi e, anzi, siamo disponibili a riceverne anche di nuove se, qualcuno, ne avesse in casa e non sapesse che farne.
Non buttatele via! Regalatele a noi e torneranno utili per molti cicli ancora.

cassette restituite pronte per essere riempite nuovamente

Alcuni storici GAS, in piena sintonia con questo spirito di riutilizzo, si sono attrezzati con cassette personali riutilizzabili e ripiegabili in modo che siano sempre le medesime che girano tra i componenti del GAS stesso.

cassette personali riutilizzabili, impilabili e pieghevoli

Coltivare BIO non vuol dire solo concentrarsi sulla sola coltivazione ma su tutta una serie di aspetti correlati per poter realmente certificare la propria produzione come rispettosa della natura.

Il valore di un fiore

Nella nostra espansione orticola/frutticola siamo sempre alla ricerca di nuovo spazio da utilizzare per nuove coltivazioni. Nei terreni a nostra disposizione trova posto anche un radura circondata da bosco naturale che un tempo fu deciso di usare come vivaio per piante di azalee.
Queste piante furono piantate e crebbero rigogliose. Purtroppo modifiche nei gusti delle persone e inflazione di vivaisti specializzati in questo settore hanno ridotto il mercato.
Queste belle piante, nonostante tutto, hanno continuato a crescere indisturbate nella più serena quiete.


Ora noi vorremmo sgomberare questo campo ma non è semplice. Alcuni vivaisti superstiti alla crisi generale di questo mercato floricolo che abbiamo contattato non sono interessati a prendersi in carico queste piante e di certo noi non possiamo gettarle via.
Sarebbe un grande spreco di bellezza oltre che di risorse.

Abbiamo dunque deciso di venderle a prezzo stracciato. Sono piante di diversa pezzatura ed alcune già di una certa dimensione che possono fare bella figura nei giardini. I prezzi vanno dai 5 ai 10€ per le piante migliori.

Da ora, siamo disponibili a zollarle togliendole da terra pronte per essere caricate in auto. Disponibilità di vari colori sino ad esaurimento scorta. Bianche, rosa, bordeaux, fucsia.


Cosa state aspettando? Bastano pochi euro per donare un pò di colore al vostro giardino!

Contattateci per altre informazioni e passate parola. Non troverete un'altra occasione così in giro.

Chicche fotografiche!


Preparazione prose con terreno lavorato e tirato in bolla come un campo da bocce! Quasi un peccato coprirlo con il telo ma lasciato così durerebbe ben poco. La forza delle erbe spontanee vanificherebbe tutto il nostro lavoro.


Plateau di piantine bio da trapiantare in lista d'attesa. Stiamo preparando i terreni proprio per poter ospitare questa prima trance di nuovi arrivi. Oltre 10.000 piantine attendono il loro turno e questo è solo il primo di una serie di arrivi distribuiti su tutta la stagione! 


Verdure che sono state piantate l'anno scorso sono ancora in grado di produrre ancora ottimi prodotti. Ciò testimonia il fatto che se si tratta con rispetto il terreno e la coltura un ciclo produttivo può durare mesi. Queste coste hanno un anno d'età e ancora sono in piena produzione!


Le nuove leve iniziano a trovare il proprio posto. Buco dopo buco, piantina dopo piantina si riempiono i campi. Lasciamole riposare nel loro nuovo spazio senza disturbarle troppo e ci ringrazieranno producendo ottimi prodotti.


L'amico di questi periodi: il trapiantatore. Chiamato amichevolmente "carota", per via della forma, è ormai consumato a furia di far buchi. Ancora ne ha di strada da fare prima di finire il suo lavoro.


I primi ordini della nuova stagione. Ogni cassetta è accompagnata dal nostro nuovo modulo d'ordine che ci consente di ottimizzare il processo di composizione della cassetta.


Finalmente dopo 4 anni dall'impianto i nostri giovani ciliegi hanno qualche primo fiore! Ancora lontani da una produzione vera e propria ma è già una grande soddisfazione anche perché le piante sembrano forti e vigorose.


La nostra fidata amica: la bilancia! E' lei che dà il primo verdetto sulla qualità produttiva. E' lei che l'anno scorso ha pesato la nostra cipolla record... Oltre un chilo di bontà.

Da prato a orto

Con il crescere della richiesta di buoni e sani ortaggi abbiamo dovuto adattarci e impegnarci al massimo per poter incrementare la nostra produzione sempre in un'ottica di rispetto ambientale evitando di intensificare le produzioni.
L'unica alternativa possibile era quella di incrementare la superficie orticola.
Fortunatamente i terreni di pertinenza sono sufficienti a sopportare questa espansione.

Dopo un mesetto di lavoro finalmente un nuovo orto di circa 300 mq si aggiunge agli orti già presenti.

Su questo terreno vergine troveranno spazio a breve le nostre cipolle (bianche, rosse, rosse di Tropea e scalogno). Il terreno sembra essere ideale per questi bulbi. Sassoso ma non eccessivamente, soffice e senza ristagni.

Una volta arato e fresato, abbiamo preparato le prose, concimato con stallatico naturale e coperto con i teli pacciamanti biodegradabili.

Ora siamo pronti per piantare!





Le piante dal parrucchiere

Siamo nel periodo dell'anno che l'agricoltore aspetta con maggior ansia. L'anno di produzione inizia sempre (più o meno ufficialmente) con il periodo delle potature.

Potare significa gestire la chioma della pianta da frutto in modo tale che possa mantenersi sana e giovane e possa produrre frutta buona e in giusta quantità.

Da una potatura oculata deriva il benessere della pianta stessa e una produzione continuata nel tempo.

Il nostro giovane frutteto e composto da ciliegi e peschi che sono ancora in fase giovanile e hanno bisogno di una spuntatina in modo che possano prendere una forma d'allevamento consona.

il nostro giovane pescheto pronto per la potatura
 Anche i piccoli frutti hanno bisogno una spuntata e, nel loro caso, le sforbiciate sono piuttosto vigorose. More e lamponi producono su rami dell'anno e tendono a far seccare rami più vecchi di 2 o 3 anni. e' necessario quindi "svecchiare" i ceppi lasciano unicamente monconi di rami giovani da cui dipartiranno i nuovi e vitali germogli.

pulizia dei ceppi di mora
Questo sarà il primo anno in cui (se tutto fila come dovrebbe) cominceremo a produrre pesche e anche qualche ciliegia. Mirtilli, lamponi e more sono invece coltivazioni ormai rodate in anni di esperienza e sono piante che non ci deludono mai in quanto a produzione.

Quest'anno pianteremo anche dei fichi per ampliare l'assortimento frutticolo e stiamo già pensando anche ad altri tipi di frutta "interessanti".

Naturalmente tutti i lavori vengono effettuati anche grazie all'aiuto dei ragazzi della comunità.

Concime naturale

Siamo pronti a lavorare le prose e sistemare le zone che andremo a coltivare.
La nostra filosofia e il nostro credo ci impongono l'uso di pratiche che si avvicinino sempre al ciclo naturale.
Per arricchire il terreno in sostanza organica e in elementi utili alla crescita dei nostri ortaggi ci avalliamo di una antica tecnica che rischiò la scomparsa a causa della distribuzione a pioggia di concimi di sintesi: è il sovescio.

Il sovescio, insieme alle rotazioni colturali e alla concimazione organica con letame, era la principale tecnica di fertilizzazione dell'agricoltura naturale.

Il sovescio consiste nell'interrare essenze seminate e appositamente coltivate. Il processo permette ad una consistente massa biologica viva di finire sotto terra in modo che la microfauna e flora terricola possano demolirla e trasformarla in sostanze utili alle nuove piantine.

Oltre a ciò l'interramento di materiale vegetale consente di ottimizzare la struttura del terreno rendendolo più soffice ma al tempo stesso in grado di trattenere umidità.

prose inerbite con sovescio misto

Non tutte le erbe sono indicate per fare un buon sovescio. Le più comuni sono le leguminose, le brassicacee e le chenopodiacee. Ogni famiglia ha un ruolo specifico.

Le leguminose (piselli, fagioli, lupino, ecc...): sono le uniche piante che possono fissare l'azoto atmosferico al terreno grazie alla simbiosi a livello radicale con batteri specifici. L'azoto è fondamentale per l'accrescimento delle piante e far sovescio con leguminose rende possibile una concimazione azotata e a lento rilascio per le coltivazioni successive.

Le brassicacee (cavoli, broccoli, cavolfiori, ecc...): sono piante estremamente utili per un buon sovescio poiché contengono moltissime sostanze repellenti e antibiotiche. E' utile lasciare in campo gli scarti derivati dalla raccolta. Foglie e ceppi possono tranquillamente essere interrati per garantire salubrità al terreno.

Le chenopodiacee (spinacio, coste, bietole, ecc...): sono piante particolari in quanto sono in grado di rilasciare nel terreno molti composti complessi e oligoelementi. Oltre a questo sono tra le essenze che producono maggiore biomassa per superficie e ciò consente un interramento di una buona riserva di sostanza organica. 

spinaci da sovescio pronti per essere interrati in serra


L'anno che verrà

PRONTI, PARTENZA... VIA!
Stiamo per partire con il nuovo anno orticolo è le novità saranno molte.
Anzitutto il nuovo sviluppo della comunicazione web che, come vedete, ha portato alla creazione di questo blog e della nostra pagina facebook ufficiale. Pronti a diffondere a macchia d'olio il nostro credo e la nostra produzione, i nostri sapori e tutte le informazioni utili.

L'affetto di sempre più persone e la domanda di prodotti sempre più alta saranno tradotti in una maggiore produzione con l'inserimento di alcuni nuovi ortaggi tutti da scoprire e assaggiare!
Come non smetteremo mai di ricordare, tutta la produzione è (e sarà) biologica nel rispetto dei cicli stagionali poiché crediamo che produzione e rispetto dell'ambiente debbano andare di pari passo.

Questo blog è predisposto per darvi tutte le informazioni necessarie, informare sulle coltivazioni in atto e quelle che stiamo raccogliendo.

GRANDE NOVITÀ!
La grande novità è che da oggi, proprio tramite questo blog, è possibile acquistare e farsi preparare la propria cassetta stando comodamente sul divano e venendola a ritirare direttamente in sede in modo tale da non perdere tempo in attesa di raccolta in campo, pulizia e confezionamento. Troverete la vostra cassetta/sacchetto personale già pronto per essere portato via.

LE PRIME COLTIVAZIONI
In arrivo migliaia di piantine di cipolle (bianca, rossa, di Tropea e scalogno) che cominceremo a piantare dai primi di marzo quando l'aria invernale comincerà a cedere il passo a quella primaverile.
Stanno per arrivare anche diverse tipologie di insalata (centinaia tra indivie e scarole) e non possono mancare le piantine di coste per quanto riguarda le verdure a foglia.
In arrivo anche cavolo rapa verde e barbabietole rosse che completeranno la prima trance di piantumazione in campo.

LO SCOPO DELLA COMUNICAZIONE WEB
Per la prima volta "Gli orti del Gruppo Abele" entrano con forza nell'universo virtuale non tanto per usare il web come strumento pubblicitario ma, bensì, come mezzo comunicativo ed informativo. Vogliamo che i nostri clienti/amici vedano come produciamo e come curiamo realmente e in modo pratico e concreto le nostre coltivazioni, quali siano i reali "trucchi del mestiere", quali filosofie stanno alla base di ciò che facciamo e quale sforzo mettiamo in campo per produrre ciò che poi voi mangerete.
Gli ortaggi che vi porterete a casa non sono solo cibo ma sono qualcosa con un valore ben più elevato. Nutrizione per il fisico ma anche per mente e spirito. Per far tutto ciò il nostro blog sarà sempre ricco di foto e spiegazioni pratiche che documenteranno un passo alla volta l'evoluzione della produzione. Potrete vedere come l'organismo "orto" sia sempre in costante movimento.

LA CARICA DEL PRIMO POST
Questo primo post è solamente una breve introduzione a ciò che stiamo costruendo. Un blog in evoluzione e sempre nuovo, aggiornato quasi in tempo reale. L'anno orticolo che sta iniziando sarà un anno di svolta che porterà molte altre novità tutte da scoprire.

I PROSSIMI PASSI
Dall'ultima settimana di febbraio la squadra di lavoro sarà pienamente operativa. Cominceremo con la preparazione delle prose che ospiteranno le nuove piantine in arrivo, copriremo una nuova serra che stiamo restaurando e che entrerà in produzione già quest'anno, poteremo le piante da frutto per indirizzarle verso la produzione.

E' giunto il momento di spingere al massimo.